2017
21
mag
Si trasmette che in occasione della VII edizione della Giornata Nazionale, l’A.D.S.I. Liguria organizza domenica 21 maggio 2017, la seguente manifestazione: La villa sorge in posizione dominante, lungo il pendio che scende verso il mare ed emerge con le sue torri e le sue linee eleganti dalla massa arborea di lecci, palme, pini e ulivi che la circonda. E’ situata a nord della via Antica Romana e occupava, all’origine, un’area di 14 ettari interamente circondata da un muretto detto di clausura e comprendeva, oltre al Palazzo, edifici rurali ed un mulino azionato dall’acqua di una sorgente. Gli Spinola di San Luca furono i primi proprietari, ma a tutt’oggi non si conosce l’anno di costruzione della villa. Nel 1593 la proprietà passa alla famiglia Doria. L’edificio nato per un utilizzo prevalentemente agricolo acquista quindi un aspetto e un ruolo di sontuosa dimora abitativa. Alla fine dell’Ottocento le due torri vengono sopraelevate di un piano e l’esterno decorato a fasce bianche e nere con motivi di ispirazione gotica intorno alle finestre centrali della facciata sud. Agli inizi del ‘900 il salone viene decorato in stile impero, in un raffinato insieme di stucchi e affreschi che mirabilmente si fondono con le linee architettoniche cinquecentesche. Il vigneto viene trasformato in parco. Costruita nel 1723 a mezza costa sulle pendici del Bric Belvedere per gli Spinola, la villa è attualmente proprietà della famiglia Grillo. Gli immobili, che comprendevano oltre al palazzo varie case coloniche e vasti appezzamenti di terreno tra i quali anche un piccolo bosco di castagni, rimangono agli Spinola fino al 1858, fino a quando l’ultima erede vende i propri possedimenti ad Angela Fabbiani, vedova di Ambrogio Grillo. L’edificio è a pianta rettangolare con il fronte principale rivolto verso il mare, preceduto da due bassi avancorpi con copertura a terrazzo protesi ad incorniciare la doppia scala, che immette direttamente al salone. Da questo, attraverso un vestibolo, si accede direttamente al giardino che si sviluppa a monte della costruzione. Il Castello Mackenzie venne costruito tra il 1893 ed il 1905 dal giovane ed allora sconosciuto architetto fiorentino Gino Coppedè su commissione dell’assicuratore di origine scozzese, ma fiorentino di adozione, Evan Mackenzie. Definito “capriccio da Re”, è considerato uno dei maggiori esempi del gusto revivalistico di fine ottocento. Il castello venne abitato dalla famiglia Mackenzie per ventisette anni: dopo la morte di Evan avvenuta nel 1935, la figlia lo vendette ad una immobiliare. Durante la seconda guerra mondiale fu occupato dall’esercito tedesco ed a seguire dalle truppe alleate, mentre negli anni cinquanta divenne sede del comando dei Carabinieri. Nel 1956 viene dichiarato monumento nazionale, un riconoscimento a quello che oggi è universalmente riconosciuto come stile Coppedè. Lasciato dalle forze dell’ordine, negli anni sessanta e settanta fu sede di varie attività, periodo durante il quale aumentò lo stato di degrado con manomissione delle strutture originarie e furto degli arredi. Nel 1986 il castello viene acquistato dal mecenate americano Mitchell Wolfson Jr. allo scopo di ospitarne la sua raccolta di oggetti e opere d’arte del primo novecento ed aprire la struttura alla città come museo: nel 1995, dopo avere terminato il restauro delle parti esterne, la ristrutturazione viene sospesa. Nel Giugno 2002 la struttura viene acquistata dalla Cambi Casa d’Aste. Diviso su quattro piani più i fondi e le grotte, il castello dispone di ottantacinque stanze. Palazzo Orsini fu edificato nel 1875 dal Senatore Tito Orsini Avvocato Marittimista. Dal 1876 al 1887, cioè per 11 anni, vi lavorò il grande pittore Niccolò Barabino. Palazzo Orsini è considerato il santuario dell’arte barabiniana, per il cospicuo numero di affreschi, oli e tempere del gran maestro, che esso possiede. Sono stati disegnati dal Barabino anche le tende del salone, alcune tappezzerie e i pavimenti. La villa è ancora oggi immersa nel verde del giardino che la rende un’oasi di campagna in mezzo alla città. L’edificio attuale deriva dall’ingrandimento cinquecentesco di un palazzo preesistente, già di proprietà degli Spinola, famiglia presente a Cornigliano con importanti possedimenti per oltre sette secoli. A metà dell’Ottocento la famiglia Dufour la acquista da Vincenzo Spinola e continua ad utilizzarla come dimora di villeggiatura fino a tutto il Novecento. Sotto una decorazione neoclassica di primo Ottocento traspaiono ancora architetture e pitture rinascimentali che sono state recentemente valorizzate dalla proprietà. La villa verrà aperta con il contributo dei volontari di ASCOVIL (Associazione per la tutela e la valorizzazione dei palazzi di villa di Cornigliano) e dei ragazzi dell’Istituto Agrario B. Marsano. Villa Pratola, appartenuta da sempre ai marchesi Remedi, è ancora oggi proprietà dei diretti discendenti, una delle più antiche famiglie nobiliari di Sarzana e di Luni, anche se le cronache segnalano la loro presenza in altri paesi della Lunigiana, nel parmense, e a Genova dove sono sempre stati iscritti nell`albo del patriziato. La Villa risale al XVIII secolo, ma non è possibile datare con precisione l`inizio della costruzione. In una testimonianza cartografica del 1569, la zona in cui sorge la Villa è l`unica area figurata come alberata ed appare come un punto molto importante per la delimitazione del confine tra Santo Stefano Magra e Ponzano Magra. E` probabile che in origine vi fossero solamente dei fabbricati rurali destinati agli usi agricoli. Nel XVIII secolo i marchesi Remedi ne ordinarono la radicale trasformazione. Sicuramente agli inizi la villa era utilizzata come casa di villeggiatura e solo successivamente è stata destinata a residenza permanente.
Cordiali saluti La segreteria A.D.S.I. Liguria
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