2023
25
ott
Cari Soci, domani 25 ottobre alle ore 10:30 presenteremo presso il Salone Spadolini del Ministero della Cultura il IV Rapporto dell’Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato, fonte di riferimento per la corretta definizione del ruolo economico, culturale e sociale del sistema degli immobili privati di interesse storico-artistico in Italia. Laddove voleste seguire la diretta vi indico il link: https://youtube.com/live/AeQRfZTTYrw Realizzato dalla Fondazione Bruno Visentini, l’Osservatorio è promosso dalla nostra Associazione, da Confagricoltura, Confedilizia e dall’Istituto per il Credito Sportivo, nell’auspicio di supportare le istituzioni nella definizione delle politiche da adottare per rilanciare il patrimonio culturale privato, che costituisce oltre il 17% del totale secondo l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. E’ atteso un messaggio di saluti da parte del Ministro Sangiuliano. All’incontro oltre al sottoscritto, interverranno il Presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, il Presidente di ANGA Giovanni Gioia, il Responsabile Sviluppo Sostenibile e studi ICS Andrea Benassi, il Professor Luciano Monti Coordinatore Osservatorio Patrimonio Culturale Privato Fondazione Bruno Visentini e Docente Luiss di Politiche dell'Unione europea ed il Professor Fabio Marchetti Coordinatore Osservatorio Riforma Fiscale Fondazione Bruno Visentini e Docente Luiss di Diritto Tributario. Interverranno il Presidente della Commissione VII Cultura della Camera, Federico Mollicone, del Presidente della VII Commissione Cultura del Senato, Roberto Marti, e del Direttore Generale DG Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e Soprintendente Speciale per il PNRR, Luigi La Rocca. IL RAPPORTO Nelle edizioni precedenti del Rapporto, ci si è concentrati sulla multifunzionalità delle dimore stesse e sulla definizione di ciò che rappresenta in termini economici e sociali “il più grande museo diffuso d'Italia”. Il IV Rapporto, intitolato “Le dimore storiche sul territorio italiano tra potenzialità e rischi”, conferma innanzitutto l’ampia distribuzione di queste dimore storiche sul territorio italiano, con oltre un quarto di esse situate in piccoli e piccolissimi comuni e ribadisce come il patrimonio culturale privato sia un motore trainante per il settore turistico, generando opportunità di sviluppo per una vasta gamma di servizi correlati, tra cui accoglienza, ristorazione, commercio, tour guidati e attività ricreative locali. Tuttavia, il rapporto rivela anche sfide significative. Nonostante il desiderio dei proprietari di rendere fruibili le porzioni inutilizzate delle dimore storiche, il 47% di esse presenta ancora spazi non sfruttati a causa di mancanza di risorse o ostacoli burocratico-amministrativi. Questo rappresenta oltre otto milioni di metri quadrati di potenziale patrimonio culturale inutilizzato. Un’altra rivelazione contenuta nel IV Rapporto proviene dall'indagine condotta nell’aprile 2023 dall'Osservatorio Politiche Giovanili della Fondazione Bruno Visentini. Questo studio dimostra che il 4,6% degli studenti desidera iscriversi a una facoltà di architettura, beni culturali e beni archeologici, mentre il 2% ha intenzione di iscriversi all'accademia di belle arti. Ciò riflette l'importanza delle dimore storiche come fonte di ispirazione e formazione per le generazioni future. Il rapporto si estende anche all'ecosistema delle dimore storiche e al patrimonio immobiliare culturale privato. Quest’anno, abbiamo cercato di mappare i vari attori che contribuiscono alla gestione, al management, alla valorizzazione e alla promozione di questi beni. In particolare, abbiamo classificato questi soggetti sia in base alla loro tipologia di appartenenza e attività svolte, sia per il grado di interesse e influenza. Ciò include anche i cosiddetti “stakeholder collettivi”, come gli abitanti delle località, borghi, comuni e città dove si trovano le dimore storiche; questi stakeholder svolgono un ruolo essenziale nel sostenere i proprietari nella valorizzazione e nella tutela di questi beni unici. Tuttavia, il rapporto evidenzia anche una questione critica riguardante il regime fiscale applicato alle dimore storiche possedute da soggetti privati. Nel corso dell’ultimo decennio, abbiamo assistito a un peggioramento significativo del trattamento fiscale in quasi tutti i comparti impositivi che si ripercuote nella rilevante decrescita dell’ampio settore rappresentato dalle imprese che contribuiscono a restaurare questi beni immobili e mobili. Il rapporto inoltre sottolinea anche l'importanza degli investimenti pubblici per liberare le risorse necessarie a garantire la manutenzione e la conservazione di queste dimore storiche, inclusi piani di valorizzazione economica e di efficientamento energetico. Tali investimenti potrebbero non solo contribuire alla conservazione del patrimonio ma anche favorire la ripresa economica del settore e creare valore aggiunto nell'intera catena del turismo culturale – vero elemento di attrazione della nostra Nazione – e delle micro e piccole imprese artigiani afferenti alla filiera del restauro. I dati relativi al patrimonio archivistico - analisi questa che costituisce un altro degli elementi di novità di questo studio – evidenziano come solo una parte dei proprietari abbia in programma di effettuare interventi di manutenzione su questi beni - estremamente fragili per loro natura. Il IV Rapporto sul Patrimonio Culturale Privato è un documento fondamentale che mette in luce il ruolo cruciale delle dimore storiche nella cultura italiana e solleva importanti questioni legate alla loro preservazione e valorizzazione. Noi proprietari abbiamo il compito di continuare a promuovere la consapevolezza e la salvaguardia di questo straordinario patrimonio e per fare ciò abbiamo bisogno di un sostegno sempre più puntuale e concreto della politica, che non può lasciare ai soli proprietari-custodi l’incombenza del mantenimento di questi beni così importanti per il tessuto sociale, economico e culturale del nostro Paese Cordiali saluti Il Presidente Nazionale
Giacomo di Thiene
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