2024
01
feb
Cari Soci, mancano oramai pochi giorni a quello che è considerato l’appuntamento clou per il calendario culturale degli eventi di Bologna: ArteFiera, che quest’anno celebra i 50 anni! E con ArteFiera torna dall’1 al 4 Febbraio - per la sua dodicesima edizione - anche ART CITY Bologna, il progetto diffuso nei musei e nei luoghi d’arte cittadini nato dalla collaborazione tra il Comune di Bologna e BolognaFiere. Sono cinque le dimore storiche associate ad ADSI che partecipano al programma ufficiale di ART CITY Bologna: residenze private e palazzi storici apriranno i loro portoni per accogliere i visitatori alla scoperta di cortili, saloni, collezioni e mostre, rinsaldando il connubio tra storia e arte contemporanea alla base di questo evento. ART CITY Bologna rappresenta un’importante vetrina per esaltare il ruolo che le dimore storiche private ricoprono nel tessuto sociale, economico e culturale di una città. Dimore custodite, tutelate e valorizzate dai loro proprietari con impegno quotidiano e una passione tangibile, particolarmente apprezzate da un pubblico sempre più vasto. Le dimore che parteciperanno a questa importante iniziativa sono: Palazzo Bentivoglio via del Borgo di San Pietro 1, celebra con la mostra Felice Giani. Felicissimo Giani, a cura di Tommaso Pasquali, il grande pittore e decoratore piemontese con un excursus che omaggia questo originalissimo protagonista del Neoclassicismo italiano, attraverso testimonianze della sterminata produzione grafica, ma anche degli interventi su muri e soffitti dei palazzi dove venne chiamato a Roma, Faenza e Bologna. Fondazione Palazzo Boncompagni, via del Monte 8, ospiterà la mostra Mimmo Paladino nel Palazzo del Papa. Ancora un grande artista è invitato ad esporre negli spazi cinquecenteschi di Palazzo Boncompagni: dopo le mostre di Michelangelo Pistoletto, Marino Marini ed Aldo Mondino, la Fondazione organizza una mostra di Mimmo Paladino, artista di fama internazionale. Alchemilla Palazzo Vizzani, via Santo Stefano, 43 ospita la mostra Cane Morto. The Painting Race a cura di Antonio Grulli. Il progetto espositivo prevede la messa in scena di sei “quadri radiocomandati” provvisti di ruote, disposti all’interno di un circuito chiuso che attraversa tutte le sale dello spazio espositivo. The Painting Race mira a ribaltare la percezione comune dei dipinti su tela, oggetti preziosi, statici e intoccabili che normalmente vanno ammirati senza contatto fisico. All'interno della mostra, al contrario, i dipinti diventano opere mobili, a disposizione del pubblico per essere pilotati lungo il tracciato che si snoda attraverso le suggestive sale settecentesche di Alchemilla. Al circuito, che visivamente evoca una scultura brutalista e minimale, fanno da contraltare una serie di opere in tessuto, dipinte a candeggina e realizzate su misura per inserirsi all’interno delle specchiature già presenti sulle pareti delle sale del Palazzo. Palazzo Bevilacqua Ariosti, via d’Azeglio 31, ospita l'installazione di luce di Carlo Bernardini intitolata THE LIGHT CUT, Tracing the invisible. Materializzata dalla luce fisica della fibra ottica, la forma astratta dell'opera visibile al buio, è tesa a trasformare la percezione del luogo, tagliando il volume e il vuoto dello spazio con una diagonale di luce. La linea come un colpo di frusta si blocca in una fissità apparente, determinando nella sua essenzialità sottili giochi di equilibrio da qualsiasi parte la si guardi. Il buio diviene la base di questo disegno mentale in quanto davanti a esso si è obbligati all’immaginazione, a una sorta di vedere non vedere. L’intervento tende a riconfigurare lo spazio attraverso questa sorta di taglio secco mediante la fibra ottica, un mezzo atto a trasmettere proprio con la luce informazione da un luogo ad un altro attraverso segnali ottici. Mostra a cura di Eli Sassoli de’ Bianchi e Olivia Spatola. Palazzo Pepoli Campogrande, via Castiglione 7, Scala C, ospita la mostra Elham M. Arghili e Patrizia Fratus. GREEN WELCOMS ART - Ritorno all'Eden a cura di Barbara Pavan. Emanuele Coccia definisce "le piante le più abili tra gli artisti nella costruzione di forme, artefici del nostro cosmo, specie che hanno aperto alla vita il mondo delle forme facendo del mondo la sede della figurabilità infinita". Infine Casa Museo Renzo Savini, Via Letizia 11, ospita la mostra Roberta Mongardi. RigenerAzione. Un incontro performativo di interazione tra corpo, suoni ed effetti visivi, che mette in scena il tema della RigenerAzione intesa come percorso di trasformazioni attraverso cui operare la propria rivoluzione. Per maggiori informazioni, consultare il sito Art City Fonte: Art City Un caro saluto,
Tra i lavori esposti, spiccano due rare tempere – considerate perdute e recentemente ritrovate – realizzate dall’artista proprio sul soffitto di una camera da pranzo di Palazzo Bentivoglio, interamente decorata dal pittore nel 1810: due tondi di una collezione privata, che a distanza di quasi un secolo tornano nel palazzo.
La selezione delle opere parte da un piccolo nucleo di lavori di Giani della collezione permanente, alcuni inediti o mai esposti, a cui si aggiungono importanti prestiti, da privati e da istituzioni pubbliche, italiane e straniere.
Il percorso di 44 opere conta su un allestimento dell'architetto e designer Franco Raggi e comprende quattro opere contemporanee – di Flavio Favelli, Franco Raggi, Pablo Bronstein e Luigi Ontani – da intendersi come contrappunti 'neo-neoclassici' che aiutano a illuminare alcuni aspetti delle opere in mostra.
La mostra, curata da Silvia Evangelisti in collaborazione con l’artista, presenterà importanti opere, dipinti e sculture di grandi dimensioni, particolarmente significative della poetica dell'artista, a documentare la sua ricerca negli ultimi vent’anni.
Al centro della Sala delle Udienze Papali sarà una monumentale installazione di tredici cavalli neri; due alte e ieratiche figure di Guerrieri in bronzo (2005) accoglieranno i visitatori all'interno della Loggia coperta, che ospiterà anche la suggestiva installazione dei sette personaggi -ideogrammi di Respiro del 1995 e un grande Elmo di bronzo del 1998 solcato a rilievo da segni arcani – numeri, labirinti, lettere di un idioma sconosciuto. Nelle sale interne ci sono i dipinti, tra cui la nuova serie di sei Madonne nere allestita in una unica suggestiva sala.
La mostra propone dunque un dialogo tra le tre Artiste – la Natura, Elham M. Aghili, Patrizia Benedetta Fratus - che diventa un racconto comune e condiviso.
Ed ecco che una dimora storica come il piano nobile di Palazzo Pepoli Campogrande si trasforma in un Eden che accoglie forme d'arte, creando un percorso dove la nostra anima si sentirà attratta, emotivamente coinvolta, ridando equilibrio alla dimensione umana e naturale. Elham M. Aghili esplora la relazione tra esseri umani e ambiente attraverso opere in filo fitomorfe dalle forme ibride nate dall’intreccio tra la rappresentazione di una natura magnifica e densa di significato. Patrizia Benedetta Fratus indaga attraverso le sue sculture morbide le radici dell’immaginario e degli archetipi alla ricerca della forza primordiale generatrice e ri-generatrice, comune e condivisa, dei viventi.
La Presidente ADSI – Emilia Romagna
Beatrice Fontaine
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