- Toscana
year 2021
Dal 23-05-2021
Descrizione
Visita guidata alla Casa e Giardino del Poeta
Dimora
Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31.12.1855 – Bologna, 6.4.1912) è uno dei principali poeti del decadentismo italiano ed una delle figure più rappresentative della letteratura italiana tra fine ‘800 e inizi del ‘900, trascorse a Castelvecchio, località molto vicina a Barga, il periodo più sereno della sua vita. La villa di campagna dei Cardosi-Carrara (sec. XVIII), situata a Caprona di Castelvecchio, è la sistemazione che il Poeta scelse nel 1895 come residenza per sé, la sorella Maria ed il cane Gulì e che egli stesso definì “una bicocca con attorno un po’ d’orto e di selva” in una vallata suggestiva, ricca di voci, colori e di luci. Durante la permanenza in questa casa, nel periodo tra il 1895 e il 1912, il Poeta coltivò il suo amore per la lingua italiana e la poesia latina e qui videro la luce i Primi Poemetti (1897), i Canti di Castelvecchio (1903), i Poemi Conviviali (1904), Nuovi Poemetti (1909). Questo periodo coincide con i riconoscimenti ufficiali tributati al Poeta dalla critica quale innovatore della poesia italiana. Le persone che frequentava volentieri erano quelle di campagna: mezzadri, massaie; ne studiò gli usi, ne analizzò i problemi di particolare risonanza sociale e affettiva come l’emigrazione, ne assorbì il linguaggio parco e ricco di metafore trasferendolo poi nella poesia con colorita incisività, in una sintesi geniale di continuità e di rottura con la tradizione classica. Le immagini del consueto lavoro di campagna come l’aratura, la vendemmia, la semina assumono nella dimensione pascoliana la statura di eventi che travalicano il tempo e lo spazio. La natura circostante diviene memoria, ricordo e sentimento ed i suoni più comuni quali il fruscio del Rio dell’Orso, il gorgogliare della Fonte di Castelvecchio, le voci della campagna, l’ora scandita dalla torre di Barga si fanno parola, musica colore, rivelando insospettati sensazioni e sentimenti. La casa conserva la struttura, gli arredi, la disposizione degli spazi, che aveva al momento della morte di Giovanni Pascoli, avvenuta a Bologna il 6 aprile 1912. La sorella ha conservato, con profondo affetto, i beni pascoliani per quarant’anni e riposa vicino al fratello nella cappella della villa. Il Comune di Barga, erede dei beni pascoliani per lascito testamentario di Maria Pascoli, ha cura degli edifici, dell’archivio che conserva circa 76000 carte, della biblioteca del Poeta composta da 12000 volumi. La casa museo è stata dichiarata monumento nazionale e l’ambiente naturale che la circonda, di particolare interesse paesaggistico.