Giornata Nazionale A.D.S.I. - domenica 22 maggio 2022 - Scopri e prenota - Toscana
anno 2022
Centro Storico - Palazzo Rucellai
Dal 22-05-2022
Descrizione
In occasione della Giornata Nazionale ADSI 2022 il cortile di Palazzo Rucellai sarà visitabile gratuitamente. Ingresso libero, senza prenotazione (gli ingressi saranno scaglionati ogni 30 minuti). Orario di apertura: 10.00-13.00/14.30-18.00
Dimora: Palazzo Rucellai
“D’otto chase n’ò fatto una” scrive nel suo celebre Zibaldone di ricordi Giovanni di Paolo Rucellai, committente del Palazzo, e sottolinea che la parte più difficile dell’impresa fu convincere i vicini a vendere la loro casa perché lui potesse realizzare il suo progetto. Il margine destro della facciata appare non finito perché il proprietario dell’ultima casa resistette tenacemente alle pressioni di Giovanni impedendogli di aggiungere altre campate, come lui avrebbe voluto. Palazzo Rucellai deve la sua fama alla facciata in pietra forte, unanimemente attribuita dagli studiosi a Leon Battista Alberti e costruita fra il 1455 e il 1465 circa, quando l’interno era presumibilmente già concluso. Essa si distingue dalle altre costruite negli stessi anni a Firenze per l’originalità e l’eleganza del disegno. Il tradizionale schema a tre piani con finestre a bifora e bugnato è riformulato in un linguaggio nuovo, frutto dell’osservazione diretta degli edifici dell’antichità: lo schienale della ‘panca di via’ col motivo dell’opus reticulatum, i portoni architravati sormontati da finestre quadrate, i tre ordini sovrapposti di lesene con capitelli ornati all’antica, le trabeazioni marcapiano, sono solo le più evidenti fra le soluzioni ‘antiche’ reinterpretate da Alberti in modo innovativo. L’esecuzione dei lavori della facciata su disegno di Alberti è attribuita a Bernardo Rossellino, architetto e scultore, a cui si deve probabilmente anche il resto dell’edificio. Allo stesso artista viene assegnato il tondo in pietra serena raffigurante lo stemma Rucellai con cimiero sormontato da un’impresa araldica; in origine era murato nel prospetto sud del cortile, ma è stato recentemente restaurato e sostituito con un calco per proteggerlo dalle intemperie. L’originale si trova attualmente esposto alla mostra L’uomo del Rinascimento. Leon Battista Alberti e le arti a Firenze tra ragione e bellezza. L’impresa scolpita nel tondo, sopra lo stemma, rappresenta una figura femminile nuda in piedi su una caracca (nave da trasporto) che come un albero maestro, trattiene la vela gonfiata dal vento. E’ un’allegoria della ‘Fortuna marina’, che assiste i mercanti nei loro commerci. Il motivo della vela gonfia di vento, impresa personale del committente, ricorre anche sulle altre ‘fabbriche’ di Giovanni di Paolo: la facciata di Santa Maria Novella, il Tempietto del Santo Sepolcro in San Pancrazio, la Loggia Rucellai e naturalmente la facciata del Palazzo, dove appare nel fregio della seconda trabeazione marcapiano. Il significato delle insegne del fregio inferiore (anelli, mazzocchi e piume) è invece tuttora controverso. Attraverso l’androne si passa nel cortile di forma irregolare, porticato su due lati con eleganti colonne con capitelli corinzi ed archi a tutto sesto. Il disegno del capitello ricorda quelli delle colonne sopra il portale del Battistero fiorentino, e si avvicina a un gusto “archeologico” che ben si addice alla personalità dell’Alberti.
Indirizzo
Via della Vigna Nuova, 18
50123 Firenze FI