ADSI - Giornata Nazionale Camera dello Scirocco

Descrizione

Sarà possibile visitare la corte della Villa e la camera sotterranea dove i padroni di casa, durante il Rinascimento, erano soliti tenere delle feste.

Dimora

Nata come baglio agricolo nella "Conca d'oro", la fertile piana racchiusa tra i monti alle spalle della città di Palermo, è stata ampliata ed abbellita nel corso dei secoli sino a raggiungere l'attuale aspetto di signorile dimora villereccia. Ancora oggi la dimora ha uno stretto rapporto con la campagna circostante (tra i piccoli baluardi verdi di una città sempre più vorace), immersa nel suo agrumeto storico in cui hanno trovato posto anche piante di kiwi, anone e rigogliose monstere deliciose. Le origini di Villa Naselli si fanno risalire al tempo della dominazione araba, quando questo sapiente popolo cominciò a sfruttare le acque della sorgente Ambleri ('ayn billawri', fonte cristallina) particolarmente apprezzate per la loro purezza. La sorgente era talmente abbondante da dare il nome all'intera contrada ed alla montagna che fa da sfondo alla corte della dimora; formatasi poi tutt'intorno la borgata contadina la località assunse l'attuale denominazione di Villagrazia. In particolare la villa è nota per la sua "Camera dello Scirocco", un ambiente sotterraneo nel quale i padroni di casa erano soliti trovare frescura durante le giornate più calde. Queste strutture, uniche per dimensione, articolazione e gradevolezza, volute durante il Rinascimento dal magnifico Gerardo Alliata, facevano da cornice ai ricevimenti che vi teneva «con amici e parenti, dame e cavalieri». Talvolta ancora oggi la «comodissima e faustosa stanza» torna ad animarsi con amici, aperitivi o visitatori curiosi di un'epoca che fu. Dal Settecento la proprietà appartiene ai conti Naselli dei duchi di Gela, famiglia che si annovera tra le principali dell'antico regno di Sicilia. I proprietari, discendenti di quello stesso Gerardo che ha dato lustro alla dimora, ne sono gelosi custodi e attenti conservatori in un epoca in cui è sempre più importante valorizzare le proprie radici e tradizioni non soltanto familiari, ma nazionali.