XIII GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 21 MAGGIO 2023 - CLICCA QUI - Toscana
year 2023
Dal 21-05-2023
Descrizione
In occasione della XIII Giornata Nazionale ADSI 2023 il cortile di Palazzo Bartolini Salimbeni sarà visitabile gratuitamente. Ingresso libero, senza prenotazione. Orario di apertura: 10.00-13.00/14.30-18.00
Dimora: Palazzo Bartolini Salimbeni
Fu nel Cinquecento che ebbe inizio la vera trasformazione delle vie cittadine grazie all'opera di due architetti, Simone del Pollaiolo detto il Cronaca e Bartolomeo di Angiolo Baglioni detto Baccio d`Agnolo. Essi ebbero il merito di dare alle loro costruzioni una dimensione e delle strutture più confacenti alle possibilità economiche di un maggior numero di mercanti fiorentini. Questi usavano registrare in appositi codici tutte le grosse spese che via via sostenevano per la costruzione dei loro palazzi. Tali codici furono indicati con il nome di libri della muraglia. Gli esemplari giunti fino a noi sono rarissimi, ma il caso vuole che quello dei Bartolini per la muraglia di piazza Santa Trinita ci sia pervenuto, e che l'opera di Baccio d'Agnolo vi sia attestata dal 1520 al 1523. Si tratta di un documento di straordinaria importanza, perché per nessun altro palazzo fiorentino esiste niente di simile, anche se l'attribuzione del palazzo a Baccio, dal Vasari in poi, non è mai stata messa in discussione. Questo palazzo, dalle forme classiche che si ispirano a Raffaello e all`architettura romana (da non dimenticare che fu eseguito poco dopo palazzo Pandolfini), costituisce un esempio unico a Firenze dello stile elegante e leggero dell'ultima fase del Rinascimento. La facciata principale di questo palazzo è sempre stata considerata tema di grande interesse per la storia dell'architettura fiorentina e italiana. E' difficile infatti fare a meno di notare la novità assoluta della sua struttura e di alcuni dei suoi particolari, come il rilievo delle colonne ai lati del portone, l'elevata consistenza dei due marcapiano, il cornicione forse troppo in aggetto e possente, timpani che sormontano tutte le finestre e il portone, le finestre che si alternano a nicchie al primo piano e a incavi più leggeri al secondo. Le zone di ombra e di luce, create dalle membrature molto sporgenti, sono inesistenti nei palazzi del Quattrocento. L'originalità e le innovazioni che questa facciata introdusse in Firenze suscitarono critiche e polemiche a non finire, tanto che il suo architetto vi pose l'iscrizione "carpere promptius quam imitari" e cioè "è più facile criticare che imitare". L'androne, con volta a botte, conduce al cortile che è un vero e proprio gioiello. Qui l'architettura del palazzo si distende in ritmi più pacati e sereni, impreziositi dalla decorazione a graffito che si svolge sulle pareti quasi come un damasco. In origine il cortile aveva tre lati porticati - soluzione già collaudata in palazzo Antinori - oggi in parte richiusi, e un quarto lato con l'arco a sbarra, sorreggente la parte superiore e le sottostanti lunette. Il particolare più interessante del cortile è la loggetta a tre arcate posta su un lato del primo piano - con sottili archetti e uno stretto soffitto a lacunari, rosoni e delicate decorazioni - che si apre come una pausa di respiro nella fitta tessitura della decorazione, e gira sui quattro lati. In modo del tutto inconsueto lo sovrasta un secondo loggiato che sta in una posizione un pò arretrata ed è poco visibile dal basso. Eseguito forse in un secondo tempo ha sempre un aspetto decisamente cinquecentesco. Al secondo piano i graffiti a grottesche che coprono le pareti del cortile fino ai davanzali delle finestre, sono attribuiti a Andrea Feltrini, artista a cui il Vasari dedicò una vita. Di raffinatezza particolare sono anche i capitelli nel cortile e nella scala decorati da foglie di acanto, con due fasce a perlinature e a treccia e una fascia a scanalatura. Nel 1839 il palazzo cessò di essere l'abitazione della famiglia per essere affittato ad una coppia di stranieri che l'adibirono ad albergo, l'hotel du Nord, che divenne uno dei più reputati e cosmopoliti alberghi della città fino ai primi del nostro secolo. Dal 1863 la proprietà stessa del palazzo passò a Pio di Savoia ed è ora in comproprietà di numerose famiglie patrizie.
Indirizzo
Piazza di Santa Trinita, 1
50123 Firenze FI