Carte in dimora 2023 - Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro - II edizione 7 ottobre 2023 - Toscana
anno 2023
Archivio domestico dei Malaspina di Mulazzo
Dal 07-10-2023
Descrizione
In quest'occasione il Centro studi storici Alessandro Malaspina propone una visita guidata alle sale espositive del Museo dei Malaspina, dove tanti documenti narrano la storia della Famiglia Malaspina di Mulazzo, capostipite dello Spino Secco, appartenenti all’Archivio familiare, dalle origini della famiglia stessa agli ultimi esponenti: Azzo Giacinto, legislatore ed Alessandro Malaspina, grande navigatore del XVIII secolo, al servizio della Spagna, condusse viaggi ed esplorazioni politico - scientifiche lungo le coste americane e nel pacifico che dettero risultati importanti per le scienze geografiche e naturali e conoscenze antropologiche, amministrative e politiche dei territori spagnoli di oltre Oceano, finendo per motivi politici d’essere imprigionato per dieci anni a La Coruna e liberato solo per intercessione di Napoleone. Tornato in Lunigiana, attese agli affari locali e familiari lasciando grande traccia di sé fino alla morte avvenuta in Pontremoli nel 1810. Orario di apertura: 15.30-18.30 Prenotazione obbligatoria al form sottostante.
Dimora
I Malaspina di Mulazzo, le relazioni con l’impero, con gli stati territoriali e con i vari rami della famiglia, attraverso l’archivio familiare: unico archivio familiare dei Malaspina di Lunigiana conservato in loco presso ll Museo dei Malaspina di Mulazzo, ordinato e digitalizzato, consultabile anche in www.Archiwebmassacarrara.com La famiglia Malaspina di Mulazzo rappresenta un elemento importante della storia della Lunigiana feudale , poiché Mulazzo , capofeudo del Ramo secco, ebbe una centralità politica continua nei secoli ,essendo i Marchesi di Mulazzo in stretta relazione condominiale con i propri consorti degli altri Feudi ,già dall’origine e mantenendola poi successivamente quando la gravitazione pressoché continua della famiglia verso l’Impero, generò il ruolo di referenti imperiali dei Marchesi di Mulazzo . I Malaspina, gens longobarda di origine obertenga, discendenti dagli Adalberti, si attestano sul territorio ,provenienti dalla corte di Oramala in Val di Staffora ,quando nel 1221 Corrado I ,detto l’Antico, figlio di Alberto , unitamente ad Obizzo o Obizzino, suo fratello , si stabiliscono in Lunigiana addivenendo ad una divisione dei loro possedimenti, con atto stipulato in Parma (24 agosto 1221), ponendo a linea di confine il Fiume Magra, dall’Appennino al mare, ad eccezione di Villafranca aggregata a Mulazzo. Per cinque secoli capo dei feudi di linea imperiale, Mulazzo è detto dello Spino secco, dalla distinzione stessa del blasone o stemma(spino essiccato in campo d’oro al quale si annesse poi l’aquila nera imperiale); la parte sinistra del Fiume detta dello spino fiorito ,con capofeudo Filattiera è rappresentata araldicamente dallo stemma con piccoli globi bianchi sulle spine ,sempre in campo d’oro, al quale si annetterà in tempi successivi il leone bianco rampante dei re di Francia. Il condominio di Mulazzo tra composizioni e scomposizioni territoriali Corrado I dalla moglie Costanza figlia naturale di Federico II ebbe tre figli: Morello, Manfredi e Federico i quali ripartitasi la sua eredità nel 1266 dettero origine a tre distinti rami denominati di Mulazzo , Giovagallo e Villafranca. Essi presero parte, come capi parte e come duchi di milizie alle fazioni e guerre del tempo, in toscana, in Lombardia, in Liguria e in Sardegna . Mentre il capostipite Corrado l’Antico era un ghibellino che rese rilevanti servigi a Federico II, i figli si accostarono ai guelfi e combatterono valorosamente nella battaglia di Monteaperti. La posizione geografica del feudo di Mulazzo , la perizia militare dei Malaspina del ramo , fecero sì che diversamente dai feudi posti a valle lungo la via francigena o romea ,essi sfuggissero a calamitose invasioni e a devastazioni ,anche grazie all’accortezza politica dei governanti ,che pur divisi in varie linee continuarono a conservare l’originaria unità consortile ,tenendo indiviso il dominio del distretto ,pur assegnando i possedimenti in appannaggio ai vari membri : da tali divisioni :nacquero cosi nel XVI secolo i Signori di Calice Madrignano, Veppo, Godano,Gropppoli, Montereggi, Castagnetoli-Pozzo, Lusuolo, Groppoli. Il condominio di Mulazzo: Signori del Palazzo e del Castello L’archivio familiare di Mulazzo è particolarmente ricco a partire dal XV secolo, ma molte pergamene dei più antichi privilegi furono consegnate nelle mani del cittadino Lizzoli al governo francese con l’avvento del comandante Generale Chabod in Lunigiana e l’abbattimento del feudalesimo e risultano pertanto soltanto in copia posteriore cinque-seicentesca. E’ dopo il 1500 che l’attività della famiglia e quindi la produzione dell’archivio, perlomeno quello giunto fino a noi si fa più intensa anche in concomitanza della duplice linea di potere che si viene stabilendo tra i Signori del Castello (è nel 1500 che sorge infatti sul lato opposto dell’abitato, a sud ovest, un nuovo castello)e quelli del Palazzo, sorto in prossimità della antica torre esagonale, detta di Dante, governanti alternativamente sul territorio indiviso, che chiesero ed ottennero dall’imperatore Carlo v di istituire al loro interno la primogenitura, pattuendo di lasciare in comunione il potere giurisdizionale su Mulazzo e territorio, cambiando l’amministrazione di anno in anno e governando con i loro primogeniti. L’una linea, derivante da Gio Paolo abitava dunque il Castello, l’altra discesa da Gio Cristoforo abitante il Palazzo nel borgo costruito sulle rovine dell’antica rocca che già nel 1500 era fortemente degradata. La stessa torre esagonale subirà varie ridimensionamenti fino al suo abbattimento quasi totale (ne resta un sesto), documentati a partire da questo periodo, rimasta comunque, oltre che presidio per l’ avvistamento alla valle sottostante, quale simbolo di potere e luogo di conservazione dell’armeria. Mulazzo imperiale Il ruolo di referente per l’impero di Mulazzo ,come capofeudo imperiale è grandemente documentato con filze che testimoniano i rapporti con l’Impero e la funzione centrale di Mulazzo nei confronti degli altri feudi malaspiniani di Lunigiana.
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