XIV GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 26 MAGGIO 2024 - QUI L'ELENCO - Piemonte e Valle d'Aosta
anno 2024
Villa le Peschiere
Dal 26-05-2024
Descrizione
In occasione della Giornata Nazionale ADSI sarà possibile accedere gratuitamente al parco e alla corte rustica. Visite guidate in piccoli gruppi con spiegazione storica del complesso, delle facciate restaurate della villa e passeggiata nel parco e nella corte rustica.
Orario 11-13 e 14-18
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA tramite il sistema online qui sotto.
Dimora: Villa "Le Peschiere"
IL COMPLESSO
A Pinerolo, circondata da terreni coltivati, si erge villa Bertea detta “Le Peschiere” il cui corpus ottocentesco è contiguo ad un’ampia cascina a pianta rettangolare di stampo settecentesco ed all’annesso parco. Il più antico documento de Le Peschiere è il Cabreo del 1732, fatto redigere dalla contessa Margherita Ressana Caisotti di Santa Vittoria, sul quale sono riportate le mappe dei prati e degli alteni che costituivano la tenuta e la planimetria del rustico. Per quanto riguarda le colture praticate nel territorio de Le Peschiere, lo storico Albino Caffaro riferisce di aver consultato un contratto di mezzadria del 1434 conservato presso l’Archivio Capitolare della Cattedrale di Pinerolo, il quale attesta la destinazione a pascolo e la conduzione agricola dei suddetti terreni già nel tardo Medioevo. L’assetto definitivo del complesso risale al 1872 quando Ernesto Bertea, noto esponente della c.d. Scuola di Rivara nonché Regio Ispettore ai Monumenti e agli Scavi del Circondario di Pinerolo, abbellì la villa con pregevoli decorazioni in cotto di Castellamonte, impreziosendo le facciate con morbide linee neo gotiche ed eleganti rivisitazioni neo rinascimentali; risale, invece, al 1876 la realizzazione della stalla (ora scuderia) con il soprastante fienile. Alla scomparsa del pittore Ernesto, il figlio Cesare Bertea, Soprintendente ai Monumenti del Piemonte e della Liguria ricordato per i suoi interventi di restauro alle Torri Palatine di Torino, a Palazzo Madama e alla Sacra di San Michele, preservò Le Peschiere dal degrado e la consegnò integra alle successive generazioni. L’accesso al complesso è sottolineato da un lungo viale di liriodendri che conduce ad un’ampia cancellata in ferro battuto; la villa si sviluppa in adiacenza al rustico a pianta quadrata con corte interclusa alla quale si accede attraverso due distinti ingressi ad arco; la cascina consta di un civile, di due ordini di arcate, di una scuderia (già stalla) con soffitti a volta retti da un colonnato in pietra di Luserna e da un sovrastante fienile. Il cortile vanta la presenza di un prato all’inglese che si sviluppa obliquamente su metà della superficie disponibile; il «caso da terra» ospita un antico ed imponente torchio per l’uva affiancato da due possenti tini per la fermentazione del vino e da un altro torchio più piccolo, degno di nota per il pesante basamento in pietra; alcuni antichi attrezzi agricoli testimoniano un passato dedito al lavoro dei campi e al culto dell’agricoltura. Infine, fra il giardino e la corte rustica, spicca un curioso fabbricato a pianta rettangolare, chiamato “limoniera”, che altro non è che il retro del «caso da terra», abbellito da gradevoli motivi architettonici e con cotti di Castellamonte simili a quelli della villa. Peculiarità de “Le Peschiere” è quella di aver accolto fra le proprie mura il bel mondo artistico piemontese di fine Ottocento: dal pittore Ernesto Bertea, proprietario della villa, ad Antonio Fontanesi, Alfredo D’Andrade, Vittorio Avondo, Federico Pastoris, Leonardo Bistolfi, Davide Calandra, Carlo Follini, Marco Calderini e molti altri. Diverse lettere ci testimoniano che ospite frequente a “Le Peschiere” fu Edmondo De Amicis, il quale era solito incontrare l’amico Bertea per carpirgli delle preziose informazioni di storia locale che riporterà nel il suo celebre romanzo “Alle porte d’Italia”. Tra gli ospiti de “Le Peschiere” degni di menzione occorre, infine, citare anche un giovane Ufficiale di Cavalleria di Villar Perosa, esponente dell’alta borghesia locale e amico della famiglia Bertea, che da lì a poco avrebbe abbandonato per sempre la carriera militare e lo status di proprietario terriero per dedicare la propria vita ai motori: il suo nome - all’epoca ancora ignoto ai più - era quello di Giovanni Agnelli.
IL GIARDINO
Per le sue peculiarità, che sono frutto della sensibilità stilistica del pittore Ernesto Bertea, il giardino de Le Peschiere può essere assunto come prototipo di «stile piemontese» del secolo XIX: in esso, infatti, si riscontra il gusto formale rinascimentale, ma al contempo si percepisce il fascino del giardino all’inglese ricco di alberi a foglia caduca. Per bellezza, rigore e simmetria è senz’altro da citare l’aiuola principale a doppia ellisse, posta frontalmente alla villa e prospiciente il Monviso, realizzata in bosso perfettamente potato. Nella parte est del giardino sono, invece, presenti alcuni alberi da frutto inseriti in un sistema geometrico di siepi «all’italiana»; interessante è, infine, la presenza di un’ampia superficie a tappeto erboso lievemente ondulata che si insinua fra la folta vegetazione; un sobrio gazebo in ferro, fittamente fasciato da un glicine, conchiude la composizione generale e riporta sull’asse del viale d’accesso.
Indirizzo
Stradale di Poirino 116-118-120
10064 Pinerolo TO