XIV GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 26 MAGGIO 2024 - QUI L'ELENCO - Lombardia
anno 2024
Visita guidata a CASTELLO DI SOLIMAGO, Solferino (MN)
Dal 26-05-2024
Descrizione
Per la giornata del 26 maggio sarà possibile effettuare una visita guidata gratuita delle sale di ricevimento e della cantina storica, di spazi esterni ed interni della dimora. Apertura al pubblico dalle h10 alle h13 e dalle h14.30 alle h17.30. La prenotazione è obbligatoria. Rivolgersi alla mail: info@solimago.it
Dimora
Palazzo Fattori e il suo parco Palazzo Fattori è collocato all'interno di un insediamento di antica formazione, costituito da due corti, due giardini e un grande parco agricolo chiuso da possenti mura in pietra, collocato nella conca morenica fra le alture dove sorgono la Rocca di Solferino, la piazza Castello e il colle dei Cipressi. L'insieme di fabbricati presenti nelle corti storiche costituiscono oggi un'unità architettonica, agricola e botanica di grande rilievo, formatasi nel corso dei millenni in un'area che presenta tracce di un’epoca su cui si sono sviluppate le prime società agricole del Neolitico e dell’età del Bronzo, denominata “i siti palafitticoli del Garda” (oggi nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO), un arco di tempo che dal Neolitico giunge fino all’età del Ferro (5000-500 a.C.). Le località a sud del Lago di Garda, per la loro particolare varietà paesistica e ricchezza di risorse naturali, furono in seguito insediate dai Romani, in particolare durante l'età imperiale. Qui si conservano oggi alcune tra le più importanti testimonianze di edifici residenziali, ville di otium, destinate al soggiorno dei facoltosi proprietari, come dimostrato dalle più grandi a Desenzano, a Sirmione e sulle Colline Moreniche in diverse località. In questo sito sono state trovate alcune rilevanti tracce di un insediamento romano imperiale (I secolo d.C.) e si può supporre che fosse una villa privata con pavimentazioni a mosaico e a cocciopesto e un ipocausto per consentire una sorta di riscaldamento radiante. Nel Medioevo furono costruiti altri edifici incorporando e sostituendo il precedente insediamento, fra cui edifici agricoli e abitazioni rurali con possenti volte e archi di grandi dimensioni in pietra e mattoni. Nel corso dei secoli l'abitato si è ingrandito e sono stati costruiti diversi fabbricati atti ad ospitare attività agricole e produttive. L'edificio principale, ora denominato Palazzo Fattori, risale come impianto insediativo originario al XVI sec. anche se sicuramente a partire dalla fine del XVIII sec. vi sono state apportate diverse modifiche e sono state aggiunte alcune stanze. Orazio Gonzaga (1545-1587) - primo principe di Solferino Dal 1559 Solferino diventa feudo imperiale autonomo della famiglia Gonzaga e in seguito nel 1562 con la divisione dei beni fra i tre fratelli, Alfonso (Castelgoffredo) Ferrante (Castiglione delle Stiviere) e Orazio (Solferino) quest'ultimo diventa il primo Principe di Solferino. Dal 1563 comincia a costruire il Castello come sua residenza. Nel 1574 una parte è già terminata e alla sua morte (1587) tutto il Castello è completo. Nell'archivio Gonzaga, presso l'Archivio di stato di Mantova, è conservata la mappa originale del Castello di Solferino, compreso il “Giardino detto Barco” (oggi ancora coltivato con i vigneti e gli ulivi di Solimago e comunemente denominato “Barch”), dove venivano coltivati i campi a vigneto, uliveto, i frutti e cereali per i fabbisogni della popolazione che risiedeva nel Castello. La Zecca di Carlo Gonzaga (1616-1680) Nel XVII sec. Carlo Gonzaga, nuovo Signore di Solferino, aveva ripreso a battere moneta non solo nella zecca di Castiglione ma anche, come documentato da alcuni scritti rinvenuti nella Biblioteca di Mantova, in una Zecca sita a Solferino, che ha funzionato sicuramente dal 1639 al 1677. Benché non sia stato possibile trovare documenti che rendano certa la sua collocazione, si è sempre tramandato che tale zecca fosse proprio all'interno dell'attuale Palazzo Fattori. Analizzando il Palazzo si può affermare che il fabbricato non sia nato come villa o casa d'abitazione, visto che non ne ha le caratteristiche principali, (unico ingresso, atrio, logge, balconi ecc.) ma piuttosto come opificio, con un ingresso per ogni stanza sul fronte sud, luogo di produzione al piano terra e nel piano interrato verso nord, dove oggi si trova la cantina di Solimago, mentre al primo piano probabilmente già in epoca antica erano alloggiati gli zecchieri. Giuseppe Casnici, e la battaglia del 1859 Nella seconda metà dell'Ottocento, Solferino è stata segnata dal divampare non previsto e furioso della battaglia risorgimentale fra le truppe piemontesi di Vittorio Emanuele II alleato ai francesi di Napoleone III, contro gli Austriaci agli ordini del giovane Imperatore Francesco Giuseppe d'Asburgo. La battaglia, durata un solo giorno, il 24 Giugno 1859, con la presenza di tutti e tre i governanti coinvolti sul campo, ha determinato una devastazione profonda su tutto il territorio, con decine di migliaia di feriti da curare e ristorare, e di morti da seppellire e onorare. La famiglia Casnici - Fattori ha avuto nella seconda metà dell’Ottocento tre sindaci di Solferino, che hanno attivamente partecipato a tutte le attività legate agli eventi conseguenti alla famosa Battaglia. I tre sindaci sono stati per un lungo periodo – all’incirca 50 anni – il braccio operativo locale dell’insieme di attività promosse da politici avveduti (come il senatore Torelli) che a dieci anni dalla battaglia fondarono la Società di Solferino e S. Martino con lo scopo di promuovere la memoria del grande e cruciale evento che ha dato origine all’Unità d’Italia; con una serie di attività che hanno coinvolto a lungo i soldati reduci, anche con meccanismi premiali derivanti da lotterie nazionali. In questo contesto i tre sindaci hanno attuato una politica amministrativa volta a facilitare i processi decisi a livello nazionale per la “costruzione” e la promozione della Memoria della Battaglia. Un pezzo di storia locale che non è molto riconosciuto nei testi di storia ufficiali e per questo merita attenzione. Agriturismo Solimago L'insediamento, con tutto il suo carico di storia, rimase nel Novecento un insieme di abitazioni e una fattoria dove si è continuato a produrre vino, frutti e cereali, ad opera della famiglia Costanza-Fattori. Nei primi anni 2000 con una serie di operazioni di restauro e valorizzazione dei vecchi edifici agricoli, che ancora oggi continua, si è operata una valorizzazione dell'intero insediamento, si sono ricavati alcuni appartamenti e sale ad uso agrituristico là dove prima c'erano stalle e case coloniche. Solimago ha anche recuperato e in parte ripiantumato i vigneti del Barch e del Colle, accresciuto la produzione di Olivi e valorizzato buona parte dei percorsi che attraversano tutta la proprietà e che sono luoghi in cui si è fatta la Storia, intrisi della memoria della Battaglia di Solferino del 1859 e degli avvenimenti ad essa susseguenti (Unità d’Italia, fondazione ad opera di Henri Dunant della Croce Rossa Internazionale, fondazione della Società di Solferino e San Martino). Solimago si sviluppa in un ampio bacino compreso fra il famoso “Colle dei cipressi” e l’altura del Cimitero di Solferino. A nord confina con Via Napoleone III che va da Piazza Castello (l’antico palazzo fatto costruire da Orazio Gonzaga) fino alla piazzetta di Pozzo Catena. A ovest il Borgo di Pozzo Catena, a Sud il declivio del Colle dei Cipressi, a Est il Memoriale della Croce Rossa e la Torre “Spia d’Italia”, di proprietà della Società di Solferino e San Martino. Dal Memoriale della Croce Rossa, (luogo di meditazione e pregevole opera dell’arch. Lambertucci, edificato nel 1959, per il centenario della Battaglia) si può salire per il sentiero lungo il crinale del celeberrimo Colle dei Cipressi, dipinto da alcuni dei più grandi pittori ed incisori del XIX secolo, come Induno e Signorini. Dal colle si domina l’immensità del paesaggio che va dall’immediato pendio degradante a sud fino all’inizio della pianura irrigua e verdeggiante costellata dagli insediamenti urbani (Guidizzolo, Cavriana, Medole, Castelgoffredo e Castiglione delle Stiviere) che sono stati il grande teatro della battaglia campale, di incerto esito fino alla decisione di Napoleone III di puntare tutto sullo sfondamento nel settore del Colle dei Cipressi. Nelle giornate serene la veduta del paesaggio si amplia verso Sud-Est fino al profilo rinascimentale di Mantova e più distante a quello imponente degli Appennini. Solimago oggi produce vini di pregio, biologici e vegan nell'antica cantina che fu rifugio e salvezza degli abitanti di Solferino durante la battaglia.
Contatti
Mail: info@solimago.it