XIV GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 26 MAGGIO 2024 - QUI L'ELENCO - Toscana
year 2024
Dal 26-05-2024
Descrizione
In occasione della XIV Giornata Nazionale A.D.S.I. 2024 il giardino di Palazzo Grifoni Budini Gattai sarà visitabile gratuitamente. Prenotazione obbligatoria al form sottostante. Orario di apertura: 10:00-13:00/14:30-18:00
Ore 12:00: Concerto a cura della Scuola di Musica di Fiesole
Programma musicale: Johann Joachim Quantz (Oberscheden 1697 – Potsdam 1773) Sonata in re maggiore per tre flauti Vivace Largo Moderato Vivace Ludwig van Beethoven (Bonn 1770 – Vienna 1827) Duo in sol maggiore WoO 26 Allegro con brio Minuetto quasi allegretto Leslie Searle (Coventry 1937) Tre danze per trio di flauti Music time Voyage de l'Armada Ragtime Aleksandr Čerepnin (San Pietroburgo 1899 – Parigi 1977) Quartetto op. 60 In the church Parents hope for the children In the kitchen Emma Falleni flauto Amedeo Ferraro flauto Vittoria Frigo flauto DongShi Li flauto
Dimora: PALAZZO BUDINI GATTAI
Costruito per volere di Ugolino Grifoni detto l’Altopascio - patrizio fiorentino - intorno al 1574, il palazzo è oggi attribuito a Bartolomeo Ammannati. L’edificio presenta due importanti novità rispetto al consueto modo di costruire: le due facciate su Piazza Santissima Annunziata e su via de Servi, realizzate in mattoni a faccia vista e pietra - di gusto romano - e la pianta stessa del palazzo, che Ammannati rivoluzionò. Infatti il tradizionale impianto dei palazzi fiorentini edificati sui quattro lati del cortile, viene qui modificato, aprendo quest’ultimo sul retro del palazzo e realizzando un portico a cinque arcate che si affaccia sul giardino. Il cortile a U mai ultimato, ha un porticato a colonne, un’ala murata a est e un tratto a sud chiuso con vetrate apribili. La volta a botte dell’andito poggia su vecchie mensole ed è decorata da nicchie e statue. Al primo piano la facciata sul cortile mostra un gruppo di tre archi a tutto sesto impostati su colonne ioniche la cui corsa è evidenziata ai lati da due tratti orizzontali di cornici. Al di sopra e ai lati della ghiera degli archi si trova una raffinata incorniciatura. L’invenzione della loggia superiore è una libera interpretazione di un motivo di serliana, derivata dal trattato di architettura del Serlio, che l’Ammannati ripeterà in uno dei chiostri del complesso di Santo Spirito. Il giardino era noto per la ricchezza del suo arredo scultoreo, come avveniva in genere per i giardini urbani, concepiti come indispensabili complementi del palazzo gentilizio. Dai documenti sappiamo che Giovanni Bandini detto dell’Opera, fece per il “signore di Altopascio” una statua raffigurante Giasone e due mostri marini da porre in una fontana “in capo all’orto”. Da testimonianze successive si evince che la collezione aumentava in quantità: una Venere e altri marmi antichi vengono descritti sulla fonte insieme al Giasone e alle due creature marine. Per il rapporto stretto che esiste tra il giardino e l’edificio, realizzato tramite la ricercata assialità con i muri fontana e la presenza della loggia al piano terreno - elementi questi che ritroviamo anche in Palazzo Giugni - si ritiene che l’Ammannati abbia lavorato anche sul giardino, senza curare però l’arredo scultoreo. Nel Settecento il giardino si trasforma per volere di Pietro Grifoni: viene arretrato il muro di confine e decorato con riquadrature a stucco, mentre la fonte viene rifatta eliminando il Giasone e lasciando la Venere e i mostri marini. Nell’Ottocento, quando il palazzo passa alla famiglia Budini Gattai, il giardino subisce un’ulteriore trasformazione, con la posa dell’aiuola circolare che nega l’assialità cinquecentesca, e il muro di fondo ricoperto da folte siepi di alloro. L’alloro ancora oggi delinea parte del muro di cinta del giardino, accompagnato da grandi piante di azalee, alberi e siepi di bosso. Al muro è addossata anche una grande serra, al cui interno è posta una bella fontana rivestita di spugne e conchiglie forse opera dell’Ammannati.