XIV GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 26 MAGGIO 2024 - QUI L'ELENCO - Toscana
year 2024
Dal 26-05-2024
Descrizione
In occasione della XIV Giornata Nazionale A.D.S.I. 2024 il cortile e il giardino interno di Palazzo Niccolini saranno visitabili gratuitamente. Ingresso libero, senza prenotazione. Orario di apertura: 10:00-13:00/14:30-18:00 Ore 11:00: Concerto a cura della Scuola di Musica di Fiesole Programma musicale: Franz Schubert (1797 - 1828) Quartetto per archi n. 10 in mi bemolle maggiore op. 125 n. 1, D.87 Allegro moderato Scherzo. Prestissimo. Trio Adagio Allegro) Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 - 1847) dal Quartetto per archi n. 4 in mi minore op. 44 n. 2 Allegro assai appassionato Edoardo Bianchi violino Viola Matteoli violino Letizia Zanobini viola Aurora Pierattini violoncello
Dimora
Le case nella zona appartenevano alla famiglia Ciaini, che nel Trecento si arricchì grazie all'abilità economica di Bastiano Ciaini, prima bottegaio, poi associato al Banco dei Ginori, infine possessore di un proprio banco, non famoso ma con un notevole giro d'affari. Secondo il Vasari, dal 1542 al 1548 Bastiano fece costruire il proprio palazzo da Baccio d’Agnolo, ma poté godersi poco questa abitazione lussuosa perché morì appena venne ultimata. Bastiano aveva ben dodici figlie femmine e nessun maschio, così che la sua fortuna si frammentò polverizzandosi. Già vent'anni dopo, nel 1575, i suoi discendenti dovevano vendere il palazzo di famiglia a Giovanni Niccolini, che sborsò una notevole cifra per la prestigiosa costruzione. Il Niccolini lo fece rimodernare da Giovanni Antonio Dosio, che creò uno spazioso loggiato prospiciente il giardino. Nel 1609 si fecero altre opere di ampliamento e il palazzo si arricchì di una quadreria e degli affreschi di Baldassarre Franceschini detto il Volterrano e di altri pittori del Seicento fiorentino. Una stanza fu adattata per ospitare la collezione numismatica. Il figlio di Giovanni riuscì anche ad ottenere un titolo nobiliare, quello di marchese di Ponsacco e Camugliano. Nel 1824 il palazzo fu acquistato dal conte russo Demetrio Bouturlin, il quale, nel 1851, fece decorare la facciata con graffiti dei pittori Sarti e Bandinelli. Diviso in appartamenti signorili e decaduto, il palazzo venne venduto nuovamente nel 1918. Nel Ventennio ospitò la sede del Partito Fascista fiorentina, prima di diventare bene demaniale dopo la seconda guerra mondiale. Il palazzo è stato restaurato negli anni Novanta ed appartiene allo Stato, che vi tiene alcuni uffici. La facciata è caratterizzata da un marcato bugnato d'angolo, con un portale asimmetricamente circondato da finestre rettangolari con cornici semplici in pietra, e due piani superiori con doppia fila di finestre centinate sottolineate da cornici marcapiano; all’ultimo piano, il terzo, svetta la loggia ottocentesca decorata a graffiti e pitture del XIX secolo. L’insieme ricorda molto Palazzo Guadagni in piazza Santo Spirito e Palazzo Ginori in via de’ Guinori. Al suo interno l’ampio cortile porticato attribuito a Baccio d’Agnolo, è composto, su tutti e quattro i lati, da tre eleganti arcate a tutto sesto, poggianti su colonne doriche. Oltre gli archi e sopra un fregio con ghirlande a graffito, si elevano i due piani superiori arricchiti da belle finestre architravate e dalle semplici e spesse cornici marcapiano. Davanti al giardino interno (opera ottocentesca di Francis Sloane), la facciata del palazzo è modulata da uno splendido loggiato a due ordini della fine del Cinquecento attribuito a Giovanni Antonio Dosio. Alle sette arcate a tutto sesto con capitelli di ordine dorico del piano terra, corrispondo altrettante arcate di ordine ionico al primo piano. Al centro un piccolo balcone in aggetto in ferro battuto enfatizza la sequenza degli archi e poggia su mensole sovrastate da colonne binate, oltre il quale è posto il grande stemma del casato Niccolini.