XIV GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 26 MAGGIO 2024 - QUI L'ELENCO - Emilia-Romagna
year 2024
Dal 26-05-2024
Descrizione
In occasione della giornata nazionale ADSI sarà possibile visitare la villa e il meraviglioso giardino accompagnati da una guida storico artistica e dal prof. Ugo Pellini alla scoperta delle specie erboree del giardino La villa si trova al centro di un rigoglioso ambiente naturalistico, vicino al torrente Crostolo che garantiva acqua, vi era una peschiera ,oggi ancora presente a forma di vasca circolare decorata in stile rupestre, ingentilita da uno slanciato pinnacolo e il bel giardino di levante curato con probabili caratteristiche all’italiana. ( E. Grasselli )
Le visita saranno guidate con obbligo di prenotazione SOLO DA QUESTA PAGINA:
La mattina alle 10:00, alle 11:00, alle 12:00
Il pomeriggio alle 15:00, alle 16:00, alle 17:00
Dimora
La villa s’inserisce fra le ville padronali di delizia, residenze signorili di campagna, dove il proprietario risiedeva in certi periodi dell’anno per sovrintendere alle sue proprietà, cuore di un microcosmo agrario in comunicazione diretta con il contesto di campagna, in esso enucleato per mezzo del giardino o serraglio che aveva spesso configurazione all’italiana. (U. Nobili) Il fondo che veniva scelto solitamente era vicino alla città, di maggior pregio e situato su importanti strade di comunicazioni. In questo caso si tratta di antico complesso rurale con casino, probabilmente riferibile nel suo impianto originario al XVII-XVIII secolo. Già dei conti Suzzari, una delle più antiche famiglie patrizie di Reggio Emilia, egregia casa di giureconsulti con insigne capostipite Guido che si trasferì a Reggio Emilia nel 1270. Questi si fregiò del titolo di Lettore dell’Università di Padova . La tradizione giuridica, in casa Suzzari, vanta però radici assai più antiche. Uno spicca su tutti: Francesco, ascendente di Guido, fu infatti uno tra i primi (e più apprezzati) docenti che l’Ateneo felsineo può annoverare. La sua fama di abilissimo, giurista fece si che, nel 1268, Corradino di Svevia lo volle per la propria difesa in quella che passerà agli onori della storia con il nome di Causa Imperiale. All’ inizio dell’800 la dimora apparteneva ai Ruffini , poi la villa e il podere attiguo passa per diritto ereditario ai Cagnoli- Grasselli dalla prima metà dell’800 fino alla prima metà del XX secolo, quando morto il N.H. Eligio ereditano i figli Gaetano, Giuseppe e Sergio. (F. Majolino). Con la morte avvenuta precocemente di Sergio i coeredi alienarono la villa col podere Baragalla all’avvocato Bacchi Andreoli alla ricerca di un edificio di nobile immagine e ragguardevole presenza storica che gli permettesse di trascorrere gli ozi agresti in un “locus ameno” ( E. Grasselli) La villa presenta caratteristiche di pregio architettonico e artistico oltreché ambientale e naturalistico. La parte civile si articola in due corpi di fabbrica collegati da una quinta con arco passante alla corte interna. I due edifici sviluppano una pianta rettangolare, su tre livelli, con coperto a due falde; le luci sono regolari e simmetricamente distribuite. (W. Baricchi ) L’edificio trova la prima origine documentata seicentesca nella famiglia Zoboli, infatti la corte d’onore, fra il nucleo padronale e il corpo rustico elemento di particolare interesse storico artistico è una tipica cifra distintiva della famiglia Zoboli presente nelle due residenze site a Reggio E. in località Pieve Modolena villa Spalletti Melloni e a Sesso villa Negri Gualdi. Tale corte assumeva l’aspetto elegante e nobile tipico dell’accesso al castello. ( U. Nobili) La villa garantiva l’accesso agli ospiti d’onore attraverso tale corte. Sull’arco principale si trovava fino agli anni ’40 l’arma col leone dei Grasselli in terracotta. Gli alti muri erano in antico decorati con prospettive illusionistiche ( tromp l’oeil) con grandi panneggi che arricchivano parapetti aggettanti e balaustre illusorie. ( E. Grasselli) Non si hanno notizie certe sui committenti della villa , ma attraverso gli antenati dei Grasselli che la ricevettero in eredità come bene dotale, si documenta la Nobile Claudia Parisetti( rogito 13 settembre 1693). ( E. Grasselli) In famiglia si è tramandato il fatto che fosse pervenuta in dote dalla madre la nobile Caterina, figlia del conte Mario Zoboli vissuto intorno al 1650 ultimo della potente dinastia. Questo supporta l’ipotesi che la prima ( e forse la costruzione ) potrebbe risalire alla famiglia Zoboli. ( E. Grasselli) La villa ospitò illustri e famosi ospiti come il duca stesso, principi asburgici e di casa Savoia la Regina Margherita, il principe Vittorio Emanuele futuro re d’Italia,il giovane Amedeo di Savoia, uomini militari, politici, Giosuè Carducci accompagnato da Naborre Campanini. ( E. Grasselli). Alcune pertinenze garantivano importanti servizi: scuderie, alloggi per inservienti, fienile, edificio adibito a foresterie ,una piccola stalla e l’oratorio. La cappella era anticamente dedicata alla Sacra Famiglia , infatti qui si trovava una bellissima pala d’altare dipinta dal pittore bolognese Andrea Sirani ,allievo di Guido Reni e padre della famosa pittrice Elisabetta Sirani. ( 1610-1670) Il quadro regalato dal pittore ai Parisetti, oggi si trova a Bologna nella dimora Grasselli. Attualmente è visibile fra gli edifici rurali un rustico con portico a quattro luci architravate.( W. Baricchi) L’oratorio con pianta ad aula presenta una facciata a capanna orientata liturgicamente col portale architravato sormontato da un oculo, mentre una cornice sottotetto segmentata corre tutto intorno. ( E. Grasselli) La villa è costituita da 2 corpi di fabbrica collegate da quinte di muro alte e spesse e alleggerite da ampi archi passanti che definiscono una articolata corte d’onore. La villa esternamente, notevolmente rimaneggiata nel corso del 900, sipresentamolto sobria e caratterizzata da simmetria, tale semplicità è in contrasto con le vivaci e ricche decorazioni che caratterizzano l’interno. (E. Grasselli) Un ricco apparato decorativo pittorico a rosoni definisce i soffitti a cassettoni delle salette e al piano nobile si trova il salone d’onore con elegante camino. In alcune stanze del piano nobile vi sono fregi a soffitto che lasciano ipotizzare l’influenza stilistica settecentesca del vicino palazzo ducale. ( U. Nobili) E’ stato recuperato un frammento di ragguardevole qualità stilistica con quadrature paesaggistiche alternate a ricchi festoni.
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