XIV GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 26 MAGGIO 2024 - QUI L'ELENCO - Toscana
year 2024
Dal 26-05-2024
Descrizione
In occasione della XIV Giornata Nazionale A.D.S.I. 2024 sarà possibile visitare gratuitamente la Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi, conoscere l’eclettica collezione e ammirare la mostra temporanea “LA LIBERA MANIERA. ARTE ASTRATTA E INFORMALE NELLE COLLEZIONI INTESA SANPAOLO”. Orario di apertura: 10:00-13:00/14:30-17:30 Ingresso libero, senza prenotazione.
Dimora
La Fondazione Ivan Bruschi ha sede nello storico Palazzo del Capitano del Popolo, uno degli edifici civili del primo trecento più importanti di Arezzo. Come risulta dai documenti archivistici, all’inizio del XIV secolo il Palazzo divenne la residenza degli Ufficiali di Gabella e nel secolo successivo la sede degli Ufficiali pubblici fiorentini. Il Palazzo del Capitano deve probabilmente il suo nome all’essere stato la sede della parte Guelfa di Arezzo e forse del Capitano di Giustizia. L’altra denominazione di Palazzo della Zecca trova conferma in un documento ecclesiastico della metà del XIII secolo che attesta la cessione dei diritti di zecca dal Vescovo al Comune e la facoltà di battere moneta (il bulgano) nei locali del Palazzo dedicati a questo scopo. L’edificio continuò ad ospitare la zecca ufficiale sia nel periodo della dominazione fiorentina, sia durante la ribellione aretina del 1529. L’origine del Palazzo risale al secolo XIII, quando venne costruito su una base ancora più antica, una storia raccontata anche dai numerosi stemmi posti sulla facciata. Quelli ancora leggibili raffigurano gli emblemi del Comune di Arezzo (croce d’oro in campo rosso), della famiglia Camaiani (fondo turchino con una banda d’oro di traverso ed in cima un rastrello rosso con tre gigli d’oro tra i denti) e del Comune di Firenze (il giglio). Osservando il Palazzo si può notare l’ampia ferita causata dal bombardamento che il 2 dicembre del 1943 colpì gravemente il centro storico di Arezzo: la parte originaria del Palazzo è chiaramente riconoscibile da quella riedificata alla fine degli anni ’60 da Ivan Bruschi. La bella e severa facciata è a conci regolari di pietra serena, le scansioni nette e pulite della struttura determinano la fisionomia architettonica del Palazzo: i quattro portali, di cui uno assai largo, ad arco ribassato al piano terra, la lineare cornice con semplice decorazione, le cinque finestre del piano nobile, che ripetono l’andamento delle aperture terrene, per giungere infine alle piccole finestre ubicate sotto l’ampia gronda, il cui spazio è valorizzato dalla sottolineatura dell’ultimo marcapiano. Restaurato il palazzo, inventariate e studiate tutte le collezioni dagli studiosi della Scuola Normale Superiore di Pisa, la dimora dell’antiquario aperta al pubblico nell’aprile 2002 si è svelata come uno scrigno di eclettici tesori. Le opere esposte riguardano un percorso storico che inizia da ventiduemila anni avanti Cristo, con la preziosa Venere d’Arezzo, per terminare con arredi ed oggetti del XX secolo, senza dimenticare l’ampia sezione archeologica composta da pregevoli testimonianze etrusche, greche e romane. All’interno si snoda un percorso espositivo che, pur evidenziando le predilezioni del collezionista, permette di ricostruire i nuclei principali della raccolta. La visita si sviluppa in una successione di sedici sale, distribuite su tre piani, dove l’allestimento museografico valorizza l’attenzione che il colto collezionista aveva posto nell’esposizione equilibrata e armoniosa delle proprie raccolte. Le pareti sono arricchite da incisioni, disegni e opere pittoriche di Neri di Bicci, di Luca Giordano, Sassoferrato, Bicci di Lorenzo, e ancora opere della cerchia di Tintoretto e Guido Reni. Tra le policrome sculture rinascimentali di artisti come i Della Robbia e i Buglioni, si trovano anche tessuti preziosi, armi, gioielli, monete, medaglie e sigilli, argenti, ceramiche ed ancora strumenti scientifici, fossili, importanti documenti, incunaboli e cinquecentine tutti ubicati nello Studiolo. Dalla ricca Biblioteca si può accedere ad un’ampia terrazza su più livelli che sovrasta l’edificio e permette di vivere un contatto diretto con la Pieve romanica. Nell’aprile 2014 è stata terminata la ricostruzione del Palazzo della Fonte, confinante con la Casa Museo, anch’esso, come fu per il Palazzo del Capitano, fortemente lesionato dal bombardamento del 1943. Questa ricostruzione, oltre a sanare l’ultima ferita che il tessuto architettonico del centro storico della città di Arezzo aveva subìto durante la Seconda Guerra Mondiale, ha donato alla Fondazione Ivan Bruschi nuove sale espositive. Dal 29 giugno 2023 importanti opere provenienti alle collezioni Intesa Sanpaolo arricchiscono in via permanente la “Stanze dell’Arte” Della Casa Museo Ivan Bruschi. Questo nuovo percorso espositivo presenta opere dei maggiori artisti tra Cinquecento e Ottocento, in un rinnovato allestimento ragionato ed organico che si inserisce in perfetta armonia e valorizza l’eclettica collezione Bruschi.
Contatti
Sito Internet: www.fondazioneivanbruschi.it Facebook: casamuseo.ivanbruschi Instagram: casamuseobruschi Twitter: museobruschi