XIV GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 26 MAGGIO 2024 - QUI L'ELENCO - Puglia
anno 2024
Chiesa di Santo Stefano
Dal 26-05-2024
Dimora
La chiesetta è ubicata nel centro storico di Noci, di fronte alla Chiesa di S .Chiara; secondo P, GIOJA, Conferenze Istoriche sulla origine e su i progressi del Comune di Noci in Terra di Bari, 1839-42, a fondarla ".. .di rimpetto alla Chiesa di S .Nicolò di Bari fu il cavaliere Nicolò di Bianco alias Cassano. . .", come lo definiva il CASSANO al S 70 della Narrazione sull'origine e progressi della Terra delle Noci. L'anno di fondazione è il 1498 , come si ricava dalle Historiae Cupérsanenses libri tres del Di Tarsia (Mantova 1649) per dimostrare che in quelln'anno la Diocesi di Conversano da cui Noci dipendeva, era retta dal Vescovo Vincenzo Pistacchio, napoletano, scriveva nel lib.3 a p. 126: "CIOCCCCXCVIII X pi anno. Cupersanensis Ecclesiae presulatum gerebat Vincentius Pistachius de:Neapoli ex bulla beneficii S .Stephani Terrae Nucum penes familiam Cassanam". Oltre al diritto di patronato il Vescovo concesse ai chierici della Famiglia Cassano anche il privilegio di succedere in quel beneficio. Nel 1633 S. Stefano fu acclamato patrono della città, in preda ad una violenta epidemia di glandula, ed il culto del Santo si rafforzò. Nacque anche la tradizione di condurre alla chiesetta i muli per proteggerli dalle malattie, nel giorno della festa del Santo, il 26 Dicembre. Tuttora proprietà di un discendente del fondatore, l'edificio presenta le caratteristiche originarie riconducibili alla tipologia delle cappelle a pianta rettangolare mononavata, con tetto a falde inclinate e campaniletto a vela al vertice della cuspide di facciata, adottata con una certa frequenza nel territorio di Noci e nelle aree limitrofe. Tra gli altri esempi basterà citare quello, ben conosciuto, di S .Maria di Barsento o della Cappella di Casaboli a Noci, della Chiesetta della Masseria Riccardi a Putìgnano, tutte comprese entro un arco cronologico che va dal Medioevo (Barsento) al'700 per il caso di Putignano. Tipica della zona è la tecnica costruttiva adottata nella copertura esterna, basata sull'uso delle cosidette "chiancarelle”, elementi piatti e sottili di pietra calcarea, ottenuti per separazione lungo il piano di sedimentazione, che col tempo assumono una colorazione scura; un materiale identico a quello adottato nelle calotte di copertura dei trulli. La facciata, semplicissima, con portalino architravato, presenta quale elemento caratterizzante lo stemma della famiglia Cassano, diviso, in due campi orizzontali. Quello superiore accoglie un fiore, quello inferiore le sagome di tre colli o monti. L'interno è coperto da volta a botte, che scarica su arconi ciechi posti lungo i muri perimetrali, e conserva l'antico pavimento a chianche; alla parete absidale è posto un altarino in legno sormontato da una tela rettangolare raffigurante la "Lapidazione di S. Stefano".