XIV GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 26 MAGGIO 2024 - QUI L'ELENCO - Puglia
anno 2024
Palazzo Tamborino Cezzi
Dal 26-05-2024
Descrizione
Apertura dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:30 Ore 17.30 “Vissi d’arte, vissi d’amore” Viaggio alla scoperta dei tormenti e delle passioni di Giacomo Puccini Concerto dedicato al centenario della scomparsa di Giacomo Puccini Soprano: Gloria Giurgola; Tenore: Federico Buttazzo; Voce recitante: Rosangela Giurgola; Pianoforte: Svetlana Rynkova In collaborazione con “Spazio Teatro”- Trepuzzi PROGRAMMA Gianni Schicchi Firenze è come un albero fiorito; O mio Babbino caro; Tosca E lucevan le stelle; Vissi d’arte; Turandot Nessun dorma; Tu che di gel sei cinta; La Bohème Non sono in vena; Che gelida manina; Mi chiamano Mimì; O soave Fanciulla; Prenotazione obbligatoria al numero 380-9050664
Dimora: Palazzo Tamborino Cezzi
Aristocratica dimora nel centro storico di Lecce, questo edificio venne innalzato alla metà del Cinquecento da Giacomo Mele, di antica famiglia della città, e di questo suo periodo più antico conserva ancora gli ambienti rinascimentali del piano terreno. Agli inizi del Seicento passò alla famiglia de’ Giudici, di origini genovesi, presente in città da molto tempo: Cola Maria de’ Giudici abbellisce questa dimora a tal puto che i suoi contemporanei la definiscono “suntuoso palazzo”. Successivamente ne furono proprietari, per breve tempo, i gesuiti, poi gli Staybano (amalfitani, funzionari regi in Terra d’Otranto), cui subentrarono i Capece (napoletani ma feudatari con molti rami anche in Puglia) e, dalla prima metà del Settecento fino all’Unità d’Italia, i Paladini, di antico ceppo francese, aristocratici, intellettuali e politici. Dalla seconda metà dell’Ottocento la dimora è della famiglia Tamborino, alla quale si devono gli interventi strutturali e artistici che ne connotano l'odierna fisionomia: i Cezzi, attuali proprietari, ne sono i discendenti in linea materna. La rielaborazione ottocentesca della casa esprime il gusto neoclassico di quei decenni, che nel sud d’Italia si unisce con elegante eclettismo alla moda Liberty, ma anche a ricordi moreschi e orientaleggianti, sempre vivi in Terra d'Otranto.